I Tarocchi della Trasformazione
20. L’Ego
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L’Ego
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La Donna che Doveva Attraversare il Fiume
L’ego
è un fenomeno sociale – è proprio alla società, non sei tu. D’altra
parte ti dà una funzione all’interno della società, un posto nella
gerarchia della società. E se ti limiti ad accontentarti di quel ruolo,
ti lascerai sfuggire completamente l’opportunità di trovare il tuo sé
reale.
Non hai mai notato che ogni sorta di miserie entra nella tua
vita attraverso l’ego? No, l’ego non potrà mai renderti estatico; potrà
solo renderti infelice. L’ego è inferno. In qualsiasi caso ti ritrovi a
soffrire, prova semplicemente a osservare, analizza lo stato di cose in
cui sei, e troverai che da qualche parte l’ego ha provocato ciò che stai
vivendo, ne è la causa primaria.
Due
monaci buddhisti in cammino verso il loro monastero, giunsero a un
torrente. La corrente era forte, era un torrente di montagna. Sulla
sponda videro una giovane, molto bella, che aspettava qualcuno che
l’aiutasse ad attraversare quelle acque impetuose. Aveva paura a farlo
da sola.
Un monaco, ovviamente il più vecchio… e per questo camminava per primo –
sono tutti giochi dell’ego: il monaco più anziano deve camminare
davanti, i più giovani seguire un po’ discosti. Poiché veniva per primo,
la giovane chiese al monaco più anziano: “Potresti aiutarmi, anche solo
tenendomi per mano? Ho paura: la corrente è così forte che potrebbe
travolgermi”.
Il vecchio monaco chiuse gli occhi – è ciò che il Buddha ha detto di
fare: “Se vedete una donna, e se è bella, chiudete gli occhi”. Ma la
cosa mi stupisce: già l’avete vista, perché mai chiudere gli occhi?
Infatti, come potreste dire altrimenti che è una donna, e che è bella?
Già ne siete stati toccati, e ora chiudete gli occhi! Ma così fece quel
monaco, che entrò nel torrente senza risponderle.
Poi arriva il secondo monaco, il più giovane. La donna è titubante, ma
non può fare altrimenti: il sole sta tramontando, tra poco sarà notte.
Per cui chiede ancora: “Per favore, potresti tenermi per mano? La
corrente è forte e potrebbe travolgermi… ho paura”.
E il monaco: “Lo vedo, e tenerti per mano non servirà: ti prenderò in spalla e ti porterò sull’altra riva”.
Quando giunsero al monastero, il vecchio monaco disse al giovane:
“Ragazzo, hai commesso un peccato e dovrò riferirlo: non solo hai
toccato una donna, non solo le hai parlato, l’hai anche portata sulle
spalle! Dovresti essere espulso dalla nostra comunità; non sei degno di
essere un monaco!” .
Il giovane scoppiò semplicemente a ridere e disse: “Sebbene io abbia
depositato a terra quella ragazza cinque chilometri fa, sembra che tu la
stia ancora portando sulle tue spalle. Sono passati cinque chilometri:
ancora ne sei preoccupato?”.
Ebbene, cosa accadde a quel vecchio monaco? La ragazza era bella e lui
si lasciò sfuggire l’opportunità. È in collera, è geloso; trabocca di
sessualità, è in subbuglio. Il giovane è limpido e cristallino. Prese la
ragazza sulle spalle, le fece attraversare il fiume e la lasciò
sull’altra sponda, tutto qui: la storia era ormai conclusa.
Non lottare mai con l’avidità, l’ego, la rabbia, la gelosia, l’odio –
non li puoi uccidere, non li puoi annientare. Puoi solo esserne
semplicemente consapevole – e allorché ne sei consapevole, scompaiono.
Alla luce l’oscurità scompare semplicemente.
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