I Tarocchi della Trasformazione
29. Gratitudine
|
|
|
Gratitudine
|
|
Una Notte all’Addiaccio
Nel
momento in cui si è in grado di provare gratitudine sia per il dolore
sia per il piacere, senza fare alcuna distinzione, senza scegliere
minimamente, provando semplicemente gratitudine per qualsiasi cosa ci
sia data… infatti, se ci viene data da Dio, dev’esserci una ragione. Può
piacerci, può non piacerci, ma dev’essere qualcosa di necessario per la
nostra crescita.
Inverno ed estate sono entrambi necessari per
la nostra crescita. Allorché questa idea sedimenta nel cuore, ogni
istante della vita è colmo di gratitudine.
Lascia che questa diventi la tua meditazione e la tua preghiera:
ringrazia Dio a ogni istante – per le risate, per le lacrime, per ogni
cosa. E in questo caso vedrai sorgere nel tuo cuore un silenzio che mai
hai conosciuto in passato.
Quella è beatitudine.
È fondamentale
accettare la vita per ciò che è. Accettandola, il desiderio scompare.
Accettando la vita così com’è, le tensioni scompaiono, lo scontento e il
disagio scompaiono; accettandola per ciò che è, ci si sente felici,
senza ragione!
Se la gioia ha una motivazione, non durerà a
lungo. Quando la gioia è immotivata, dura per sempre.
Accadde nella vita di una monaca Zen molto famosa. Si chiamava Rengetsu…
pochissime donne hanno toccato la vetta suprema dello Zen. Rengetsu è
una di loro.
Durante un pellegrinaggio, giunse in un villaggio al tramonto e
chiese alloggio per la notte, ma tutti gli abitanti le chiusero la porta
in faccia. Erano contrari allo Zen: è così rivoluzionario, qualcosa di
assolutamente ribelle, che è difficile accettarlo. Accettandolo, verrai
trasformato; accettarlo vuol dire attraversare un fuoco e non poter mai
più essere lo stesso di un tempo. Le persone tradizionaliste sono sempre
state contrarie a tutto ciò che è vero nella religione. La tradizione
somma in sé tutto ciò che nella religione è falso. Quindi, quelle
persone dovevano essere buddhisti tradizionalisti, e non volevano che
quella donna si fermasse nel loro villaggio; la scacciarono.
Era una notte gelida e Rengetsu, ormai in età avanzata, si trovò
affamata e senza un alloggio. Dovette sistemarsi alla meglio sotto un
ciliegio, nei campi. Faceva veramente freddo, e non riuscì ad
addormentarsi. Era anche pericoloso: si sentiva circondata da animali
selvatici. Nel cuore della notte aprì gli occhi – il freddo era
eccessivo – e vide, sotto il cielo notturno, i boccioli del ciliegio
dischiudersi e sorridere alla luna che occhieggiava in cielo tra le
nubi. Sopraffatta da quella bellezza, si alzò e si inchinò nella
direzione del villaggio, dicendo:
Grazie alla loro gentilezza nel rifiutarmi alloggio
mi sono ritrovata avvolta da questa fioritura notturna
mentre la luna occhieggia tra le nubi.
Provò gratitudine. Con profonda riconoscenza ringraziò le persone che le
avevano rifiutato un alloggio; altrimenti avrebbe dormito sotto un
comune tetto e non avrebbe visto quella benedizione: quei boccioli di
ciliegio, il loro sussurrare alla luna occhieggiante, il silenzio della
notte, l’assoluto silenzio della notte. Rengetsu non è in collera, lo
accetta. E non solo: lo accoglie a cuore sereno – prova gratitudine…
Si diventa un Buddha nel momento in cui si accetta con gratitudine tutto ciò che la vita porta.
|
Nessun commento:
Posta un commento